Luis Suarez rischia di andare in carcere?
Il 17 settembre scorso, il famoso calciatore uruguaiano Luis Alberto Suarez Diaz ha sostenuto presso l’Università per Stranieri di Perugia l’esame che ha certificato il livello B1 di conoscenza della lingua italiana: una delle condizioni necessarie per ottenere il passaporto italiano.
Tale documento, secondo fonti giornalistiche (attualmente al vaglio degli inquirenti), sarebbe dovuto essere imprescindibile per potere diventare il nuovo calciatore dei bianconeri.
La Juventus infatti aveva terminato gli slot per gli extracomunitari.
Nell’iter per il conseguimento della certificazione, sarebbero emersi fatti degni di approfondimento investigativo, relativi proprio allo svolgimento dell’esame.
In data 4 dicembre è stato pubblicato un comunicato stampa dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Perugia in cui viene sottolineata l’esecuzione di misure cautelari interdittive nei confronti di Rettore, Direttore Generale e due professori dell’Università di Perugia per i reati di rivelazione di segreto di ufficio e plurime falsità ideologiche.
Le indagini continuano e sembrerebbero coinvolgere anche altri dirigenti della Juventus: Fabio Paratici e due legali del club.
Esame farsa del calciatore: cosa rischiano quindi calciatore, dirigenti e pubblici ufficiali?
La Procura della Repubblica di Perugia, nella persona del dott. Raffaele Cantone, stava da tempo indagando su vicende di dubbia rilevanza penale che gravitavano intorno al mondo delle università: appalti, nomine e concorsi.
Proprio nell’ambito di questa indagine che sarebbe stata intercettata dalla Guardia di finanza una telefonata relativa all’esame sostenuto dal famoso calciatore.
Un’intercettazione confluita poi in autonoma informativa di reato.
Gli ultimi sviluppi investigativi hanno fatto emergere che i contenuti della prova erano stati preventivamente comunicati al calciatore, giungendo a predeterminare l’esito del punteggio d’esame a seguito delle richieste avanzate dalla Juventus.
Nei primi giorni del mese di settembre, evidenzia la Procura, la dirigenza del club Juventus si è attivata anche ai massimi livelli istituzionali per “accelerare” il riconoscimento della cittadinanza italiana di Suarez.
Tali aspetti sono tutt’ora in corso di approfondimento investigativo.
Quali sono quindi i reati emersi?
Ci occuperemo dei risvolti di natura penale degli illeciti accertati, individuando le possibili contestazioni dell’Ufficio di Procura di Perugia ed il grado di coinvolgimento di ogni protagonista dividendo gli attori in:
- “privati” (ad esempio dirigenti o lo stesso calciatore Luis Suarez);
- “pubblici ufficiali o incaricati di pubblico servizio” (ad esempio personale impiegato presso l’Università di Perugia),
Primo reato: la corruzione
Si tratta di un reato proprio che fa capo all’articolo 318 c.p. (anche se nella vicenda in esame più appropriato sembrerebbe il 319 c.p.) per cui sarebbe incriminato il pubblico ufficiale o l’incaricato di pubblico servizio che accetta una promessa di denaro o di altra utilità per l’esercizio delle sue funzioni o per atti contrari alle sue funzioni.
Nel caso di specie il privato potrebbe rispondere della ipotesi prevista dall’art. 321 c.p. (pene per il corruttore) oppure quella prevista dall’art. 322 c.p. (istigazione alla corruzione).
Non conosciamo gli atti investigativi per cui non possiamo assolutamente escludere il coinvolgimento anche dello stesso calciatore, eventualmente in concorso con la dirigenza della squadra bianconera.
Sussisterebbe, infatti, la promessa da parte della società Juventus di iscrivere altri calciatori ai corsi dell’Università se l’esame di Suarez avesse avuto esito positivo (questo al momento sarebbe emerso secondo fonti giornalistiche).
Secondo reato: rivelazione ed utilizzazione di segreti d’ufficio
Disciplinata dall’articolo 326 c.p., in questa sede si fa riferimento alla previsione del comma 1:
“Il pubblico ufficiale o la persona incaricata di un pubblico servizio, che, violando i doveri inerenti alle funzioni o al servizio, o comunque abusando della sua qualità, rivela notizie d’ufficio, le quali debbano rimanere segrete, o ne agevola in qualsiasi modo la conoscenza, è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni.”.
Si allude ai pubblici ufficiali che avrebbero fornito informazioni al calciatore sulle domande oggetto d’esame.
Terzo reato: falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici
Si tratta dell’articolo 479 c.p.:
“Il pubblico ufficiale, che ricevendo o formando un atto nell’esercizio delle sue funzioni, attesta falsamente che un fatto è stato da lui compiuto o è avvenuto alla sua presenza, o attesta come da lui ricevute dichiarazioni a lui non rese, ovvero omette o altera dichiarazioni da lui ricevute, o comunque attesta falsamente fatti dei quali l’atto è destinato a provare la verità, soggiace alle pene stabilite nell’art. 476.”.
Si sottintendono i pubblici ufficiali dell’Università di Perugia che sembrerebbero aver deciso il voto di Suarez ancor prima che lo stesso effettuasse l’esame.
L’intera vicenda è ancora oggetto dell’attività investigativa da parte degli inquirenti.
Ovviamente questo rende impossibile svolgere qualsivoglia valutazione differente dall’analisi delle singole ipotesi di reato.
C’è necessità di attendere la discovery degli atti attualmente in possesso della Procura.
È tuttavia interessante soffermarsi sulle varie tipologie di illecito in cui potrebbero incorrere i privati cittadini che cercando dolosamente di indirizzare a proprio favore le procedure burocratiche della Pubblica Amministrazione.