Arresto per detenzione di ingente quantitativo di hashish: scarcerazione immediata
Un giovane di 21 anni è stato arrestato con l’accusa di detenzione di stupefacenti ai fini di spaccio (art. 73 D.P.R. 309/90) dopo che le Forze dell’Ordine hanno trovato nella sua abitazione 5 kg di sostanza stupefacente di tipo hashish.
Gli avvocati dello Studio Legale AMP sono stati contattati dai familiari del ragazzo, fermato nel corso della notte dagli Agenti della Polizia di Stato.
In poche ore i legali hanno ricostruito la vicenda, scoprendo che il giovane era stato condotto in carcere dopo che nella sua abitazione era stata trovata della droga, già divisa in piccole dosi, un bilancino di precisione, alcuni cellulari e delle banconote.
Il Pubblico Ministero incaricato delle indagini ha immediatamente richiesto la custodia cautelare in carcere, contestando anche l’aggravante del c.d. “ingente quantitativo” (art. 80 D.P.R. 309/90): in caso di condanna per questo reato la pena può arrivare fino a 9 anni di reclusione.
Esclusione dell’aggravante dell’ingente quantitativo in materia di detenzione di stupefacenti
Il giorno dopo l’arresto si è tenuta l’udienza di convalida e l’avvocato dello Studio AMP ha ottenuto due importantissimi risultati.
In primo luogo ha dimostrato l’impossibilità di contestare al proprio Cliente l’aggravante della elevata quantità.
Infatti non si deve prendere in considerazione il peso complessivo della sostanza sequestrata ma solo la quantità di principio attivo (quello che produce l’effetto stupefacente).
Questo valore, individuabile unicamente attraverso specifiche indagini scientifiche da parte dei laboratori della Polizia Giudiziaria, non era stato ancora rilevato, poichè erano passate solamente poche ore dal momento dell’intervenuto arresto.
Il difensore ha poi richiamato i principi espressi dalle Sezioni Unite della Corte di Cassazione, che escludono l’aggravante quando la soglia di principio attivo è inferiore ai 2 kg.
Considerando che normalmente per hashish e marijuana quel valore è pari a circa il 10% del peso lordo, è stato possibile sostenere l’esclusione dell’aggravante dell’ingente quantitativo.
Riconoscimento degli arresti domiciliari per detenzione di stupefacenti: scarcerato
Il Pubblico Ministero ha chiesto la detenzione per il ragazzo fino all’inizio del processo.
L’avvocato dello Studio Legale AMP ha invece dimostrato la possibilità di concedere al giovane gli arresti domiciliari, una misura certamente adeguata per evitare il rischio di reiterazione del reato.
Producendo apposita la documentazione ha attestato lo svolgimento di un’attività lavorativa, l’adeguata rete familiare ed il pieno radicamento sul territorio del giovane.
In questo modo il ragazzo è potuto uscire dal carcere e spostarsi a casa dei proprio genitori, senza che fossero ancora trascorse 24 ore dal momento dell’arresto.
Pochi giorni dopo ha anche ottenuto dal Giudice l’autorizzazione ad uscire dal lugo di esecuzione degli arresti domiciliari durante il giorno.
In questo modo il giovane ha potuto iscriversi a scuola, frequentando le lezioni nel corso della mattinata, e riprendere la propria attività lavorativa durante il pomeriggio.
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