Lavori edili eseguiti in difformità della DIA: assolto il titolare dell’impresa edile ed il direttore dei lavori

Lo Studio Legale AMP ha ottenuto presso il Tribunale di Milano, per un proprio assistito, una sentenza di assoluzione per particolare tenuità del fatto.
La vicenda, conclusasi positivamente per l’imputato, è però partita con criticità elevate, soprattutto perché vi era stato un sequestro del manufatto.
Ecco come i nostri professionisti hanno ottenuto un brillante risultato grazie alla loro strategia difensiva.
I reati contestati per l’abuso edilizio
La vicenda ha riguardato, il titolare di una impresa edile ed il direttore dei lavori, imputati in concorso
“…del reato p. e p. dall’art. 110 C.p. dalla lettera C) dell’art. 44 DPR 380/2001 per aver in concorso tra loro ….. in qualità di proprietario committente dei lavori…….. di ditta esecutrice e….. in qualità di direttore dei lavori, iniziato continuato ed eseguito in totale difformità della DIA…. In zona sottoposta a vincolo….. le seguenti opere:”
Sostituzione dei solai di copertura a falda inclinata laterali e del solaio retrostante… … in modo tale da ottenere aumento di volume dell’unità immobiliare
Aperture sui fronti laterali di luci e finestre
“…delle contravvenzioni di cui agli artt. 64 e 71, 65 e 72 DPR 380/2001 81 e 110 cp, perché in esecuzione di un medesimo disegno criminoso realizzava le strutture in cemento armato indicate al capo che precede non in base al progetto esecutivo, senza previa denunzia dei lavori al Genio Civile e senza la Direzione dei lavori da parte di un tecnico competente”
“…del reato p. e p. dall’art. 110 C.p. e 44 lett. c) del DpR 380/2001 in relazione all’art. 181 del d. lgs 42/04 (già art. 163 del D.lgs 490/99) per aver eseguito le opere di cui al capo a) in area o su bene sottoposto a vincolo paesaggistico ambientale in assenza/difformità dell’autorizzazione prescritta dall’art. 146 del d.lgs 42/04 (già art. 151 d.lgs 490/99)”
Questi i reati di cui la società e l’architetto, nostri assistiti dovevano rispondere, tutti compresi nel testo unico edilizia, DPR 380/2001.
La strategia difensiva: assolto
I professionisti del nostro Studio, dopo aver accuratamente analizzato tutti i documenti relativi all’attività di indagine, hanno compreso immediatamente che il compendio accusatorio aveva delle lacune, afferenti le difformità rilevate in sede di sopralluogo dai tecnici del Comune.
Durante l’escussione dei testi dell’accusa, i professionisti dello studio hanno fatto emergere che le difformità rilevate attenevano non la DIA, ma la licenza edilizia originaria.
Questa intuizione ha consentito di puntellare la testi difensiva a favore dell’impresa edile e del direttore dei lavori, dato che il rilascio della DIA da parte dell’ufficio tecnico comunale aveva ingenerato negli imputati la ragionevole certezza che essi stessero procedendo seguendo tutte le regole prescritte dalla legge, essendosi la DIA formata non per silenzio assenso, ma a seguito di analisi di corposa documentazione .
Nonostante questo aspetto fosse emerso con evidenza, nel corso dell’istruttoria dibattimentale non è stato possibile escludere l’elemento psicologico dalla condotta degli imputati.
Al contempo, il Tribunale, proprio grazie al lavoro svolto dai professionisti dello Studio, ha ritenuto tuttavia che vi fossero i presupposti per mandare assolti i nostri assistiti per la “particolare tenuità del fatto”.

Lo svolgimento del processo per abuso edilizio
Anche la scelta processuale di procedere quindi con il rito ordinario, senza propendere per alcun rito alternativo, e per avere la possibilità di analizzare tutti gli elementi raccolti ma anche di escutere approfonditamente i testimoni, ha premiato la tenacia della difesa.
All’esito del processo di primo grado, la gran parte degli elementi portati a sostegno dell’accusa sono stati scalfiti dalla strategia difensiva adottata.
Per questo motivo il Tribunale ha assolto la società nostra assistita per i reati ascritti, perché non punibili per la particolare tenuità del fatto.
L’importanza di affidarsi a professionisti esperti della materia
Ben pianificata, la strategia difensiva dello Studio era sin dall’inizio tesa a dimostrare come non sussistesse, nel caso di specie, nessuno degli elementi costitutivi dei delitti contestati.
I legali dello Studio legale AMP, in dibattimento, sono quindi riusciti a dimostrare che:
- Le difformità afferivano non la DIA, ma la il titolo edilizio originario;
- l’impresa aveva eseguito i lavori sulla base di una DIA rilasciata dall’ufficio tecnico del Comune;
- la DIA era stata rilasciata a seguito di una approfondita analisi della documentazione a corredo della richiesta ed a seguito di diverse richieste di integrazione;
- le opere eseguite necessitavano non della DIA, ma del permesso di costruire, oltre al nulla osta della soprintendenza dei beni architettonici;
- l’elemento psicologico, sebbene accertato, era tale da poter concedere la non punibilità per i reati contestati
Solamente uno studio dettagliato dell’intera attività investigativa ha consentito di evidenziare tutte quelle lacune tecniche idonee ad affermare la validità della tesi difensiva, che ha quindi instillato nell’Organo Giudicante il ragionevole dubbio che le condotte poste in essere dall’imputato non erano a lui ascrivibili, se non nella forma della particolare tenuità del fatto.
I professionisti dello Studio hanno quindi fissato nel corso del dibattimento dei punti volti a dimostrare la debolezza dell’impianto accusatorio, ottenendo in questo modo il proscioglimento del loro assistito.
La scelta di difendere nel merito la posizione del cliente, affrontando tutto il complesso percorso dell’istruttoria dibattimentale, si è nei fatti rivelata vincente.
Difatti, i professionisti del nostro Studio non scelgono mai la soluzione più semplice, bensì quella che tuteli efficacemente, e nella maniera più adeguata possibile, gli interessi dei nostri assistiti.
Lo Studio Legale AMP, grazie alla comprovata esperienza dei suoi avvocati, altamente specializzati nelle tematiche riguardanti i reati edilizi ed urbanistici, è riuscito così ad ottenere una sentenza favorevole per la società sua assistita.

Se avete un problema di questo tipo potete contattarci: cercheremo di risolverlo insieme, preparando la miglior difesa possibile.
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